Il sale (cloruro di sodio) è un elemento indispensabile per tutte le diverse funzioni fisiologiche e per l'omeostasi cellulare dell nostro organismo. È dunque innegabile il fatto che in sua assenza il nostro corpo non sarebbe più in grado di sopravvivere, purchè non si esageri nell'assumerne in quantità eccessiva con il rischio di aumentare l'ipertensione e, quindi, il manifestarsi di patologie cardiovascolari: esiste dunque una "giusta" quantità di sale giornaliera da assumere per un'alimentazione equilibrata e corretta?
Come constatato da esperti nutrizionisti di tutto il mondo, è fondamentale dosare l'apporto di sale affinché si riesca a garantire il corretto funzionamento vitale dell'organismo senza arrecarvi danno. Compito piuttosto arduo e non sempre risulta semplice riuscire a non commettere degli sgarri, specialmente in questi ultimi tempi in cui regnano i cibi pronti in scatola, ipersalati per garantirne la conservazione, che richiedono inoltre meno tempo in cottura rispetto ad altri alimenti più salutari.
Il Dott. Francesco Corti, esperto biologo e nutrizionista di Bergamo, ci dimostra con dati scientifici alla mano che "un eccessivo consumo di sale induce l'adozione di una serie di condotte errate che, a catena, possono provocare un netto peggioramento dello stato di salute del proprio corpo": il parere dell'esperto è che "il sale richiama il sale". È noto infatti che una dieta troppo salata "vizia" i recettori gustativi e quindi porta a ricercare alimenti di ugual sapidità, spesso rappresentati da snack, cibi confezionati e altri alimenti già pronti che, nel complesso, generano sempre più assuefazione, apportano molte calorie e forniscono pochi nutrienti.